2. Pa cura e regia di Ugo Saitta su testi di Paolo Mario Sipala. Organizzazione: Rita Consoli; fotografia: Antonino Sciacca; elaborazione musicale: Mario Molino; brani letti da Franco Fortunato e Ketty Raimondi; le fotografia del "Don Giovanni in Sicilia" asono gentilmente concesse dal Teatro Stabile di Catania. Le fotografie e i brani citati sono stati tratti da: Il borghese e l'immensità ,ed. Bompiani; Il vecchio con gli stivali e i racconti, ed. Bompiani, Diario Romano,ed. Bompiani.
Ritratto di Vitaliano Brancati nel suo periodo nisseno. Lo scrittore nel 1937 si sposta da Roma al piccolo centro di provincia per insegnare. Un periodo dominato, come scriveva Brancati, dalla noia, da una forte insoddisfazione non solo per la propria dimensione privata ma soprattutto per la retorica e il conformismo del tempo. A Caltanissetta Brancati abbandona l'origionaria ispirazione dannunziana per trovare nel riso e nell'irona le forme per attaccare l'insensatezza e la mancanza di coscienza critica della sua epoca. Questo nuovo orientamento è espresso nel romanzo "Gli anni perduti", una sorta di romanzo di non vita, in cui si denuncia con forza l'attivismo,il superomismo e il vitalismo di D'Annunzio. Il gallismo è una delle manifestaizoni di questo modo di pensare,rappresentato con forza ironica da Brancati nel Don Giovanni in Sicilia, nel Bell'Antonio e in Paolo il caldo.